Continui aumenti del costo di energia elettrica e gas (ottobre 2022)

La crisi energetica che ha colpito la nostra nazione ha stravolto anche il mondo condominiale.

I continui aumenti del costo dell’energia elettrica e del gas stanno mettendo letteralmente in ginocchio i Condomini  e di conseguenza gli amministratori di condominio italiani, che nel giro di pochi mesi hanno riscontrato che i prezzi delle bollette delle utenze condominiali sono quasi raddoppiati, e si trovano a dover affrontare la prossima stagione invernale con la problematica della fornitura di gas.

Difatti sono tantissimi i fornitori che stanno inviando le disdette dei contratti di fornitura gas non ritenendo più vantaggioso annoverare tra i propri clienti Condomini che consumano enormi quantità di gas e – molto spesso – non effettuano i pagamenti entro le date di scadenza delle bollette.

 

Iniziamo a fare chiarezza e comprendere la natura del costo dell’energia elettrica

L’energia elettrica è un prodotto complesso ed il suo prezzo finale varia in base a diversi fattori.

In primis va evidenziato che in Europa, nel mercato al dettaglio di energia elettrica, viene utilizzata l’unità di misura kilowatt-ora (kWh) e i suoi rispettivi multipli che sono il megawatt-ora (MWh) e il gigawatt-ora (GWh).
Si stima che ogni anno un’abitazione di medie dimensioni consuma circa 0,2 Mwh di elettricità per l’illuminazione e l’utilizzo di elettrodomestici.
All’interno della bolletta sono presenti più voci: la spesa per la materia energia, la spesa per il trasporto sulle reti nazionali, gli oneri di sistema e infine le imposte.
Se consideriamo la spesa per l’energia, ossia la quota che paghiamo per l’acquisto dell’elettricità, questa dipende dal prezzo del mercato all’ingrosso, cioè dal Prezzo Unico Nazionale (PUN).
Il valore del PUN dipende da diversi fattori:
  • andamento dei consumi elettrici
  • costo di produzione delle centrali
  • prezzo all’ingrosso degli altri mercati europei
  • fattori esterni internazionali oppure geopolitici
Il PUN ha dei valori diversi per ciascuna ora del giorno, raggruppati nelle 3 fasce orarie:
  • ore di punta (F1, peak)
  • ore intermedie (F2, mid-level)
  • ore fuori punta (F3, off-peak)
Il PUN viene pubblicato dal GME, il Gestore dei Mercati Energetici che regola il mercato dell’energia in Italia. Al PUN viene aggiunto un parametro, chiamato “fee“, che rappresenta il margine di ricavo del fornitore. Inoltre, oltre alla fee, si aggiungono al prezzo PUN anche le perdite di rete.
Per settembre 2022 il prezzo medio risulta di circa 429,62 €/MWh. La seguente tabella riporta le variazioni del prezzo dell’energia nel periodo gennaio 2021 / settembre 2022:
La differenza tra i mercati: Maggior Tutela e Mercato Libero
Altro aspetto di notevole importanza è la scelta del fornitore e vi è una differenza tra i fornitori che operano nel mercato della Maggior Tutela e quelli del Mercato Libero.
Il fornitore che opera nella Maggior Tutela offre il prezzo bloccato, che potrà variare ogni trimestre per l’energia elettrica a seconda delle oscillazioni del mercato.
Nel Mercato Libero, invece, ogni fornitore può proporre una o più tariffe differenti ai propri clienti.
Inoltre, le offerte biorarie o triorarie prendono come riferimento il prezzo in diverse fasce. Durante il giorno il prezzo dell’energia elettrica è più elevato, per poi diminuire di sera e di notte. Nella fascia non di punta, con il prezzo più basso sono compresi anche i weekend e i giorni festivi. Al contrario le tariffe luce monorarie hanno un prezzo bloccato 24 ore su 24, chiamato F0. Queste offerte sono adatte a coloro che sono presenti in casa anche durante le ore diurne.
Il costo del gas in Italia
Passando alla disamina della situazione del gas, in Italia il gas metano è la principale fonte utilizzata nelle case per il riscaldamento degli ambienti. Per tale motivo nel periodo invernale si registra un aumento dei consumi di gas dovuti all’accensione degli impianti di riscaldamento.
Anche qui vi è la differenza tra mercato tutelato e mercato libero.
Sul mercato tutelato, fino a settembre 2022, l’ARERA aggiornava i prezzi di vendita del gas trimestralmente, ma a causa della crisi climatica è stato cambiato il calcolo del prezzo del gas. Difatti, a partire da ottobre 2022, il prezzo del gas sarà aggiornato ogni mese e si baserà sull’indice PSV.
Il costo totale di un Smc di gas varia a seconda dei consumi e della zona geografica in cui ci si trova. Il prezzo di un Smc dipende anche dagli scaglioni previsti dall’Autorità, ovvero da fasce di consumo di gas. Tutti i fornitori operanti in tale mercato devono offrire gas ai prezzi stabiliti dall’ARERA.
La principale differenza tra le offerte del mercato libero è sul prezzo della materia prima gas e commercializzazione, che insieme corrispondono a circa il 45% del totale. Gli altri costi sono determinati dall’ARERA ogni tre mesi e sono uguali nel mercato libero e tutelato.
Il costo del gas metano che paghiamo in bolletta dipende dal prezzo della materia prima dei mercati internazionali.
Il prezzo della materia prima, ossia il costo per acquistare il gas, si riflette in bolletta direttamente nella prima voce che incontriamo: la spesa per il gas naturale.
A tale costo si devono aggiungere altri oneri che occorrono a garantire il funzionamento del sistema di trasporto e dei contatori. Infine abbiamo le imposte, che sono stabilite dallo Stato. In Italia sono applicate imposte tra le più alte in Europa, che concorrono ad aumentare il prezzo finale al metro cubo.
Nella bolletta del gas troviamo, oltre alla spesa per la materia prima, queste componenti:
  • Spesa per il trasporto e la gestione del contatore
  • Spesa per oneri di sistema
  • Imposte: l’iva, le accise e le addizionali regionali
Il prezzo che può cambiare da un gestore all’altro è solo quello della spesa gas, poiché le altre componenti sono decise dall’ARERA per l’energia e per il gas, e dallo Stato.
La spesa per il trasporto del gas naturale e delle imposte cambia in funzione della regione/ zona tariffaria ove si trova l’abitazione.
La posizione di INIARC
Dopo questa dovuta ed importante premessa INIARC consiglia all’Amministratore:
1) di sensibilizzare i condomini affinché applichino semplici regole per il contenimento dei consumi di energia elettrica e gas
2) di convocare una riunione condominiale ad hoc onde consentire all’assemblea di assumere una decisione circa il funzionamento o meno dell’impianto di riscaldamento condominiale, indicando anche gli orari e le date precise di accensione.
Sarebbe opportuno che l’amministratore inviasse, in allegato all’avviso di convocazione, sia un estratto dell’ultimo provvedimento del Ministro della Transizione Ecologica <<< SCARICABILE QUI >>> che un report dei consumi degli ultimi due anni onde far comprendere ai condomini il trend dei consumi e dei costi.
In ogni caso consigliamo all’amministratore di inserire in delibera tale dicitura in caso di delibera a favore dell’accensione dell’impianto di riscaldamento:
L’Assemblea prende atto della crisi energetica attualmente in corso e del notevole aumento dei costi della materia prima gas. Prende inoltre atto che, in caso di mancato incasso di quote condominiali entro i termini stabiliti, l’amministratore sarebbe impossibilitato a procedere al pagamento del fornitore di gas, con possibile chiusura del contatore per morosità, e conseguente sospensione del funzionamento dell’impianto“.
Il presente articolo non costituisce parere vincolante ma è elaborato sulla base di norme vigenti e pertanto deve intendersi quale un contributo di mero indirizzo per gli operatori del settore a ciò interessati.

 

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